L’egotista è colui che ha la tendenza a considerare l’interesse personale come base del comportamento. Si dimostra altruista, se a trarne profitto sa che sarà il suo ego; è sensibile, attratto, a volte curioso, suscettibile alla folgorazione e a sua volta folgorante; il tempo sufficiente ad avvalorare e riconfermare le doti intellettuali che suppone di avere: ha bisogno di frequenti certezze, è insicuro e ha un intimo complesso di inadeguatezza. L’egotista si intrattiene con gli altri, quasi sempre per compiacersi: predilige il suono della sua voce; è sofferente e tormentato, soggetto a continui abbassamenti d’umore, generalmente quando non riesce a soddisfare il suo ego. Si approfitta dell’altrui bontà, illudendo e seducendo, pur di trovarsi al centro della scena; l’egotista una volta raggiunti i suoi scopi smette di recitare la sua parte, perde l’interesse nei confronti degli altri, tace o si allontana con un pretesto; pretesto di cui lui per primo ha esigenza, non riuscendo ad essere onesto. L’egotista è spesso all’oscuro della sua pur evidente richiesta di centralità, a volte invece ne è perfettamente consapevole e anzi lo esibisce con risolutezza poiché convinto di essere nel giusto. È in carriera, e non esita a farsi largo tra la folla con astuzie e spintarelle: tutto ciò che è d’ostacolo sul suo cammino lo supera con freddezza pur d’avere successo nelle sue ambizioni; ambizioni che devono necessariamente attestare le sue capacità. L’egotista immancabilmente sfoggia la sua esistenza, la sua bontà, comprensione e capacità, senza però accrescere, arricchire, valorizzare effettivamente tali qualità per il bene comune, ma solo ed esclusivamente per un suo tornaconto personale. L’egotista, a differenza dell’egoista, è colui che essenzialmente inganna se stesso.